lunedì 11 luglio 2016

Federer , l'importante di emozionarsi per emozionare

Federer e la massima di Tagore


"Le nuvole tramano per oscurare la luna e si sentono forti se ci riescono. Ma il destino delle nuvole è di scomparire, la luna rimane". Così diceva Tagore e la metafora ben si adatta all'astro di Roger Federer. In questi anni, almeno dalla finale di Wimbledon 2008 con Rafa Nadal, sulla testa del campione svizzero si sono addensate tante nubi di ogni forma.
Da quelle che portavano il nome dei grandi rivali: Nadal prima, Djokovic poi a quelle più cupe ispirate dall'incedere del tempo, dagli infortuni che si sono affacciati nell'ultima parte della carriera ai rumors.
Le verità sono due: la prima è che la statistica impietosamente conferma come vincere un torneo dello slam dopo i trent'anni sia impresa ardua, rara e quasi impossibile da ripetere. Dire che oggi Federer sia fisicamente lo stesso di dieci anni fa, è oggettivamente una follia. A 35 non si sta come a 25, Roger sta benissimo rispetto ai normali coetanei ma inevitabilmente ha perso qualcosa. Centesimi e centimetri, ma nel tennis fanno la differenza.
La seconda verità è che in quest'ultimo scorcio di Federer c'è un lato ancora più romantico. Se la domanda è: "Ma chi glielo fa fare di dannarsi l'anima ancora a rincorrere una pallina per resistere all'impeto di ragazzi più giovani anche se di caratura tecnica inferiore?" la risposta è più semplice di quanto sembri: "Si diverte. Si emoziona". Federer ama ancora giocare a tennis: accetta di perdere qualche partita in più, non si preoccupa di macchiare qualche statistica. Non si allena per i record ma per le emozioni che un campo da tennis sa ancora regalargli. Nel suo: "Non mi perdono i due doppi falli" nella conferenza stampa post Raonic c'era tanta rabbia. Ma ancora più che per il trofeo, il rammarico è di non aver vissuto l'emozione di scendere nuovamente in campo per una finale, di provare quelle sensazioni uniche che sa darti l'atto conclusivo di Wimbledon.
Così come un attore, un cantante o un poeta hanno bisogno di emozionarsi nel compimento della loro arte per emozionare, così Federer riesce a emozionare ancora milioni di appassionati perchè si emoziona ancora impugnando una racchetta.
Il risultato è unico: perché potremo discutere all'infinito sul fatto che Federer sia il più grande di sempre e non possiamo escludere che in futuro possa arrivare qualcuno in grado di battere i suoi record, ma abbiamo l'assoluta certezza che non ci sarà mai più un altro che giocherà come Roger Federer.

Federer perchè è il più grande

L'ebook con l'audiobook che spiega perchè Roger Federer è il Goat, il più grande giocatore di sempre

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